Una città più sicura

Oggi è una giornata molto speciale, torno a Napoli, finalmente rivedo le mie sorelle; ho proprio bisogno di un po’ d’affetto e felicità dopo quello che è successo stamattina. Sono stato inviato dalla redazione del telegiornale della TV locale a fare un servizio su una rapina in una panetteria. Arrivato sul posto mi sono trovato davanti alla panetteria di Carmine, dove circa vent’anni fa sfornavo pane ogni mattina insieme a lui. Non so come sono andate le cose ma speravo in nulla di grave. Invece, all’arrivo della polizia e degli altri giornalisti ho cercato di informarmi il più possibile su quanto fosse successo, così ho scoperto che Carmine era stato ucciso dal colpo di un’arma da fuoco ma i criminali non avevano preso molti soldi. Alla luce di questo, senza neanche pensarci, ho capito che mio padre aveva messo in atto una vendetta dalla prigione, con l’aiuto di alcuni vecchi amici. Mio padre aveva scoperto che Carmine, tanti anni fa, l’aveva denunciato, ma non sapeva che l’aveva fatto in mia rappresentanza, perchè io ero ancora minorenne e volevo liberarmi del peso del male fatto al mio prof.
Ora la cosa che mi fa più arrabbiare è l’incompetenza delle autorità, che hanno lasciato agire un criminale che era gia stato catturato. Ho già visto morire troppe persone a me care, questa volta non la passeranno liscia.
Uscito dalla panetteria, mi sono recato dalla polizia offrendomi volontario per contribuire alle ricerche della banda. Naturalmente ho rivelato che ero il figlio del capo e i poliziotti sono stati ben disposti a darmi la possibilità di riscattarmi dal male compiuto da mio padre. Domani iniziano le ricerche, ora mi godo dei momenti di serenità con Assunta e Titina, le mie amate sorelle che in questi anni si sono rifatte una vita lontano dell’odio paterno.

Ieri non sono tornato a casa molto tardi, mi sono riposato e ora sono pronto per iniziare. Conoscendo bene il capo della banda, nonché mio padre, la polizia si lascia guidare da me, io ho condotto i poliziotti a Bagnoli, nella fabbrica abbandonata, dove prima risiedeva l’Italsider, l’altoforno, il tetro luogo dove mio padre mi portò ad esercitarmi con la pistola per la prima volta.


Arrivati sul posto, già in lontananza si vedevano alcune automobili e degli uomini: erano loro!! I poliziotti erano in posizione. all’improvviso hanno fatto uno scatto, e nel giro di mezzo minuto tutti gli uomini sono finiti in manette, nessuno è riuscito a fuggire. Sono stati tutti arrestati. Finalmente questa città è stata resa più sicura e vivibile ma io, nonostante la felicità di aver contribuito alle ricerche, sono ancora molto turbato per la morte di Carmine.

Micaela Cerri e Sara Manzo
Classe 2A Scuola Secondaria di Fontaneto d’Agogna