Mini-Olimpiadi: una giornata di sport all'insegna dell'amicizia fra grandi e piccini
Martedì 17 maggio 2016, nella palestra di Fontaneto d’Agogna, a partire dalle 8.30 del mattino, si sono svolte le Mini-Olimpiadi, un evento che ha visto protagonisti i bambini di quinta elementare e ha coinvolto anche noi ragazzi delle medie. Le Mini-olimpiadi sono un insieme di giochi di squadra, per ogni partita vengono fatte scendere in campo 2 squadre che si sfidano; alla fine di ogni gioco si contano i punti totali e si determina la classifica, che poi viene riportata sul tabellone.
Ma cosa abbiamo dovuto fare noi ragazzi delle medie? Noi ci siamo occupati di arbitrare il gioco, di segnare i punti e di fare i coach, ossia di controllare che in campo i bambini si comportino bene, “giochino pulito” e non si facciano male.
Le squadre erano cinque, chiamate con i nomi dei cinque continenti: Africa, Asia, America, Europa, Oceania. Le appena citate squadre erano contraddistinte da vari colori, i componenti della squadra Asia indossavano delle magliette bianche, quelli dell’America avevano delle magliette blu, per la squadra europea erano delle divise rosse, per l’Oceania erano grigie e per l’Africa erano miste. Ciascuna squadra era controllata da tre o quattro ragazzi di terza.

Dopo una fase di preparazione, in cui i ragazzi hanno messo a punto le regole del gioco, i bambini di quinta elementare hanno iniziato a giocare; il primo gioco è stato palla 9, di cui si sono disputate 3 manche. La prima manche è stata giocata da Asia e Oceania, la seconda ha visto Africa contro America e la terza manche è stata vinta da Europa, che si è battuta con l’Oceania.
Il secondo gioco è stato la staffetta: viene distribuito un bigliettino a ciascun membro di una squadra, i bambini devono correre da un capo all’altro della palestra, arrivati al capo opposto, rispetto al punto di partenza, devono riporre il bigliettino che hanno tenuto in mano, in una scatola. Alla fine del gioco si contano i biglietti: la squadra che ha finito per prima e ha il maggior numero di bigliettini vince. Oggi la staffetta è stata vinta da Asia.
Il Baseball è stato il terzo gioco, si sono giocate 4 partite, durante le quali ci sono state molte contestazioni e disguidi. Il quarto gioco è stato Dodgeball, durante il quale è venuto ad assistere alla partita anche il nostro preside, prof. G. Pedullà. L’ultimo gioco è stato palla a mano.
Alla fine si è fatta la somma dei punti, la classifica è risultata la seguente:

- Oceania
- Africa
- Europa
- Asia
- America

2 punti
4 punti
5 punti
9 punti
12 punti

Si è svolta poi la premiazione, i premi erano delle medagliette. Una foto di gruppo ha segnato la fine dell’evento. Le mini-olimpiadi si sono rivelate un’esperienza bella e senza dubbio da ripetere.
Questo evento è stato per me molto piacevole da osservare, ma non altrettanto semplice da gestire per gli arbitri e i capisquadra. Gli arbitri, come in ogni altro posto, sono stati molto contestati e accusati di favoreggiamento. I bambini, dopo la staffetta erano parecchio stanchi e invece di continuare i giochi, si sono sdraiati a terra per riposarsi.
Ho intervistato un paio di coach per conoscere le loro impressioni e le difficoltà che hanno incontrato. Per prima ho intervistato Valentina, una mia compagna, che svolgeva il ruolo di caposquadra dell’Oceania:
È stata di sicuro un’esperienza particolare, che suggerisco di ripetere, perché non capita tutti i giorni, anzi mai. All’inizio può sembrare semplice, ma in realtà la questione si rivela più complicata, anche perché non è facile gestire le emozioni, infatti la mia squadra quando perdeva era demoralizzata e faceva ricadere l’indignazione della sconfitta sugli arbitri e sulla squadra avversaria. Mi sono ritrovata di fronte a bambini che, fin dal secondo gioco, si lamentavano per la stanchezza, per la fame e per la sete, privi della grinta che tentavo di trasmettere, che avrebbe potuto portare alla vittoria e soprattutto allo scopo di questa giornata: la fusione tra il divertimento, il mettersi in gioco, il rispetto dei compagni e delle regole e lo spirito di lealtà.
La seconda testimonianza che ho raccolto è quella di Lorenzo, che si occupava di segnare i punti e di arbitrare il gioco.
Ho provato molta tensione, non ci si può permettere di distrarsi un attimo perché il mio compito era quello di tenere il conteggio dei punti. Nonostante tutto è stata un’esperienza molto costruttiva, perché mi sono reso partecipe e ho cercato di dare il meglio di me. I bambini mi sono sembrati motivati, ma qualcuno appariva svogliato per il semplice fatto che non accettava di perdere e veniva a lamentarsi da me, al punto che ho preso la forte decisione di scrivere su un foglio «non si accettano critiche» e l’ho esposto in bella vista.
In questa circostanza anche i bambini si sono rivelati dei piccoli adulti, e come questi ultimi hanno messo in scena le stesse dinamiche: il tifo, le lamentele, le esultazioni, le delusioni, le critiche, la gioia per la vittoria... e noi ragazzi di terza siamo stati felici di contribuire a quest’attività di continuità legata allo sport.

Greta Fagnoni - classe 3A


miniolimpiadi
miniolimpiadi
miniolimpiadi
miniolimpiadi
miniolimpiadi
miniolimpiadi
Video 1
miniolimpiadi
Video 2
miniolimpiadi
Video 3










Tema Grafico by iWebSolutions - partner e107 Italia