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Il paese stregato

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Brueghel: giochi di bimbi

Da ragazzi io e mio fratello Mario abbiamo vissuto un'avventura mozzafiato!
Tutto iniziò quando decidemmo di andare da nostra nonna per una breve vacanza a Bosco Gioioso: scendendo dal pullman vedemmo tutti i bambini del paese che stavano giocando nella grande piazza a tanti giochi diversi, ma tutti avevano il volto da adulti ed sembravano molto tristi e annoiati.
Capimmo che era successo qualcosa di molto strano e girammo per tutto il paese in cerca della nonna.
La trovammo vicino al sentiero per il bosco, che osservava pensierosa in lontananza.
Ci spiegò che tutto quello che stava accadendo era colpa della vecchia strega: stufa del continuo rumore dei giochi dei bambini, aveva rubato tutta la loro allegria e l'aveva racchiusa in una boccetta.
- Luca, dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo lasciare il paese senza gioia! - disse Mario e decidemmo di andare dalla vecchia megera.
Il bosco era buio, pieno di ragni e di scricchiolii ad ogni passo.
A un certo punto intravedemmo una caverna con all'entrata un lupo dall'aria ferocissima e bruttissima.
All'improvviso apparve vicino a noi una piccola fatina, brillante di luce azzurra, con una sfera in mano:
- Sono la fatina del coraggio; vi ammiro perché siete entrati nel Bosco Proibito spinti dall'amore per gli abitanti del paese. Prendete questa sfera magica: potrete esprimere tre desideri per sconfiggere gli aiutanti della strega.
Poi sparì così in fretta che non riuscimmo neanche a salutarla.
Ci avvicinammo alla caverna ed esprimemmo il primo desiderio:
- Sfera magica, fai diventare quel lupo sputa fuoco una piuma.
Subito l'animale si trasformò in una piuma nera, ci mettemmo sopra una grande pietra e lui venne schiacciato.
Entrammo nella grotta ed incontrammo un gruppo di api velenose; subito dicemmo:
- Cara sfera, vorremmo che tu ci dessi qualche cosa per sconfiggere mille api in un secondo.
Apparve uno spray che mio fratello Mario spruzzò in aria e le api caddero secche.
Poco dopo trovammo la boccetta con la felicità del paese, che luccicava accanto al pentolone della strega.
La vecchiaccia però era nascosta proprio lì dietro: si alzò con un balzo e ci lanciò un fulmine.
Noi allora usammo il terzo desiderio dicendo:
- Sfera, per favore, trasforma la strega in una statua."
Dopo un secondo apparve la strega pietrificata e noi afferrammo la boccetta e corremmo verso il paese.
Arrivati al villaggio, restituimmo la boccetta al sindaco, che la gettò per terra e gli abitanti misero la statua in mezzo alla piazza principale.
Nello stesso momento tutti quelli che prima erano costretti a giocare, poterono ritornare nelle proprie case contenti, ma prima ci ringraziarono e ci fecero un inchino.
Anche noi andammo a casa della nonna a festeggiare:
- Che bella cosa che avete fatto, nipotini miei!
Appoggiammo la sfera sulla trave del suo vecchio camino per ricordare quella strana avventura.
Quel giorno decidemmo di diventare maghi e ci iscrivemmo alla Grande Scuola di Incantesimi e Stregoneria di Valle Chiara.
Di streghe e maghi cattivi è pieno il mondo e noi vogliamo sconfiggerli tutti!



Aggiornato il 18 ott 2012 | isticomomo@genie.it

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