Istituto Comprensivo G.Ferrari - Momo

www.isticomomo.it


L'abbazia

Sei nella sezione: Un quadro ...tante storie > Concorso - Scuola Secondaria classi prime e seconde

Vai al sotto menu

C'era una volta in un piccolo paese ai bordi della Foresta Nera una chiesa molto grande dove i fedeli andavano a pregare e celebrare tutte le funzioni religiose compresi anche i funerali in quanto accanto si trovava anche un grosso cimitero dove venivano seppellite tutte le persone defunte del circondario.
Un giorno all'improvviso si scatenò una tempesta con un vento fortissimo che portò nuvole nere che oscurarono il cielo e spazzò via quasi tutto quello che trovò sul suo percorso e della chiesa rimasero solo alcuni ruderi con vicino alberi spogli.
Molti anni dopo, in un giorno di dicembre inoltrato Lorenzo e il suo amico Luca giocavano a palla su uno spiazzo quasi completamente ricoperto di neve e ghiaccio. Lorenzo lanciò la palla ma Luca, scivolando a terra, non riuscì a prenderla e questa continuò la sua corsa giù per un pendio fermandosi tra i rami di un cespuglio.
I due bambini andarono a riprendere la palla ma quando l'avevano quasi tolta da quel groviglio di rami alzando gli occhi videro qualcosa che li terrorizzò.

C.D.Friedrich: Abbazia

Davanti a loro si presentò un' immagine
spettrale, i ruderi di una chiesa in mezzo a piante senza rami che sembravano dei mostri e tombe spalancate.
Lorenzo e Luca spaventati presero in fretta la palla e mentre stavano retrocedendo, sentirono dei rumori e videro un animale che sembrava un enorme cane con delle zanne lunghissime che correva fra le tombe. Atterriti scapparono e tornarono a casa.
Raccontarono quello che era accaduto ai genitori che avevano sentito parlare della chiesa
distrutta ma non riuscivano a capire cosa potesse essere quell'animale che i bambini dicevano di
aver visto. Il papà di Lorenzo Pietro e il papà di Luca Arturo lavoravano per il comune del paesino e raccontarono al sindaco Gino quello che i bambini dicevano di aver visto.
Il sindaco Gino un po' incredulo decise di mandare una pattuglia di vigili sul posto per accertarsi della situazione. Quando i vigili arrivarono non videro nulla di sospetto e comunicarono al sindaco che i due bambini avevano inventato tutto. Mentre salivano sul loro fuoristrada vennero assaliti alle spalle da quella grossa bestia che li mangiò tutti tranne il vigile Giulio che riuscì a scappare alla guida del suo mezzo.
Arrivato in paese diede l'allarme. Gino, Pietro e Arturo, sentito il racconto di Giulio, decisero di organizzarsi. Presero delle armi, antiche spade e pugnali che erano nel museo comunale, e si avviarono alla chiesa distrutta. Giunti sul posto si nascosero dietro dei tronchi tagliati e aspettarono in silenzio senza fare alcun rumore. Il tempo passava e non succedeva niente, della bestia nessuna traccia. Dopo alcune ore quando ormai il sole stava tramontando i tre sentirono dei rumori provenire da una tomba e guardando bene nella semi oscurità videro quella bestia enorme ingoiare un braccio di un cadavere. Di scatto si girò verso i tre e li aggredì.
Gino venne inghiottito completamente dalla bocca di quel mostro mentre Pietro e Arturo avendo le spade riuscirono a infilzarle nel torace e poi Pietro infilò il pugnale nel cuore dell'animale che immediatamente morì.
Solo allora capirono di che animale si trattasse: era un esemplare di DOKO-ZANNA che poteva ingoiare qualsiasi cosa senza masticarla e la digestione avveniva dopo molte ore.
Decisero di aprire con un coltello la pancia della bestia così riuscirono a togliere Gino dalle viscere dell'animale che uscì sano e salvo. Felici e contenti i tre fecero ritorno in paese dove furono festeggiati da tutta la popolazione come degli eroi. Ci fu una grande festa che durò per tutto il mese di dicembre e il consiglio comunale decise di ricostruire la vecchia chiesa e di riportarla allo splendore di una volta.



Aggiornato il 18 ott 2012 | isticomomo@genie.it

Torna ai contenuti | Torna al menu