Istituto Comprensivo G.Ferrari - Momo

Era una tiepida giornata di sole di ottobre e i contadini stavano arando i campi.
Con loro c'era anche il proprietario della fattoria "campagnola.
Ad un certo punto udì delle voci provenire dalla fattoria, abbandonò gli attrezzi sul terreno e si diresse là per verificare che fosse tutto a posto. Quando il fattore arrivò alle porte della fattoria, si accorse che il pollo bianco era sparito, perciò si mise immediatamente a cercarlo.
Lo cercò per tutta la giornata nei campi vicini senza risultato. Era tardo pomeriggio quando prese il sentiero per tornare a casa. Ad un certo punto vide per terra delle piume bianche, che conducevano nella foresta. Pensando che potessero essere le piume del suo pollo, decise di seguirle. All'improvviso sentì dei rumori, ma continuò ad andare avanti; ad un certo punto la strada finì e iniziò un fosso poco profondo, alla fine del quale, vide una volpe denutrita dal mantello color vermiglione e un gatto panciuto dal folto pelo color cammello. I due animali si stavano contendendo un pollo bianco. Il fattore si nascose dietro alcuni massi aspettando il momento giusto per intervenire. Infatti, dopo qualche istante, fece rotolare dei sassi che travolsero sia il gatto che la volpe, quindi felice di essersi vendicato, tornò a casa.
Sulla strada del ritorno ritornò un calesse all'interno del quale erano seduta una signora e una dama che teneva in mano un frustino. Il calesse era trainato da un bel cavallo di color marrone terracotta. Quando il calesse gli passò davanti, il fattore riconobbe la signora: era la contessa di Genova,la proprietaria dei terreni e della fattoria "Campagnola". Siccome tra qualche giorno la contessa avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno, voleva che il fattore le consegnasse il miglior tacchino della fattoria che andava a pennello per il pranzo.
Il tacchino era il preferito del fattore, perciò con mille stratagemmi riuscì a convincere la contessa a non eliminarlo e organizzo un bellissimo banchetto di compleanno "vegetariano".