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Sisan e l'incantatrice

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Rousseau: Incantatrice di serpenti

Mi chiamo Sisan, sono un pitone e vivo con la mia famiglia ai margini della foresta.
All'inizio eravamo molto aggressivi, ma ora siamo cambiati e la gente del villaggio vicino non ci teme e non ci odia più.
È successo tutto qualche anno fa, quando nessuno poteva più entrare nella foresta, perché noi stavamo a guardia dell'entrata: non volevamo che qualcuno conoscesse il segreto che la giungla custodiva.
Proteggevamo una capanna costruita al centro di una radura, dove viveva un vecchio saggio, il custode del "tesoro dei serpenti".
Il saggio pensava:
-A chi riuscirà a raggiungere questa radura superando e calmando i serpenti donerò una piccola parte di questo tesoro.
Un giorno arrivò nel villaggio una misteriosa donna.
Aveva il corpo slanciato e la pelle scura; era vestita con un gonnellino di stoffa e una fascia lilla le cingeva il petto.
Portava con sé una specie di flauto ed era seguita da un uccello dalle lunghe zampe con le ali arancioni,che non si allontanava mai da lei.
Si chiamava Rino e si presentò dicendo:
- Lei è l'Incantatrice e io sono Rino, l'uccello pellegrino. Ho sempre accompagnato l'incantatrice in tutti i suoi lunghi viaggi e ho visto cose che nessun altro ha visto: paesi,deserti e…
Venivano da lontano per portare pace ai paesi incantando i serpenti ed altri animali, da cui gli abitanti dei villaggi erano impauriti.
All'improvviso l'Incantatrice si mise a suonare lo strano strumento che portava con sé.
Ne uscì una musica melodiosa, che ipnotizzò me e la mia famiglia; alcuni del branco tornarono nella giungla, mentre io scesi dall'albero strisciando e, accompagnato dal dolce suono della musica, mi arrampicai lungo il corpo della donna, che ormai aveva smesso di suonare.
Salii fino alle sue spalle, mi adagiai attorno al suo collo e lasciai pendere la coda.
L' Incantatrice si addentrò nella giungla, con me al collo che continuavo a sibilare:
-Ssss…meravigliosso-
La ragazza, finalmente arrivata alla capanna, con un profondo inchino si presentò al vecchio:
-Salve, grande saggio: sono l'Incantatrice e ho tranquillizzato lo spirito dei serpenti con il mio flauto magico- e aggiunse - Sei libero.
Il saggio la guardò stupito: nei suoi occhi brillavano felicità e gratitudine verso l'Incantatrice.
Esclamò:
-Grazie, tu mi hai reso libero. I serpenti volevano impedire a tutti di conoscere il loro tesoro: sono diventati talmente aggressivi da non farmi più uscire e non lasciarmi più parlare con nessuno. Per ringraziarti ti donerò una parte del loro tesoro.
Prese dalla sua capanna uno scrigno di legno antico, molto bello, con il lucchetto, i cardini e gli angoli d'oro.
Sul coperchio c'era inciso lo stemma dorato d'un serpente.
L'uomo prese dalla tasca del suo vestito bianco,lungo fino ai piedi, una chiave anch'essa d'oro e la infilò nella serratura.
Subito dopo si sentì un :
- CLICK!- e il lucchetto si aprì.
Il saggio estrasse una boccetta di vetro con l'acqua che permette a noi serpenti di cambiare la pelle.
Ne versò poche gocce sul flauto dell'Incantatrice, che si ricoprì di fiori.
L' Incantatrice contenta ringraziò il saggio e gli chiese:
- Vieni al villaggio con me, così potrai parlare con gli altri abitanti.-
Lui rispose:
- Volentieri, ma i serpenti rimarranno tranquilli per sempre?
-Sì,non ti preoccupare.
S'avviarono verso il villaggio dove tutti li accolsero e li ringraziarono infinitamente.
-Sisan, vieni.
Ora devo andare, perché mia madre mi sta chiamando: ciao!



Aggiornato il 18 ott 2012 | isticomomo@genie.it

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