PRENDIAMOCI CURA DEI FONTANILI. ESPERIENZA DI LABORATORIO A CIELO APERTO
Il nostro territorio si colloca nella fascia delle risorgive, un’area che va da Torino a Trieste a ridosso dei rilievi collinari prealpini, all’incirca lungo la isoipsa dei 200 m, dividendo la bassa pianura dall’alta pianura.

Fontaneto d’Agogna è un paese ricco di acque sgorganti dal suolo, che l’uomo nel tempo ha saputo convogliare e canalizzare in fontanili, ovvero in opere idrauliche, alcune di particolare pregio, funzionali alle necessità agricole e contadine del passato.
Il lavoro di bonificare e di regimentare le acque, che hanno una temperatura costante tutto l’anno, dava la possibilità di prolungare con le marcite la crescita dell’erba anche nella stagione fredda. Il loro uso era importante anche per uso civile, essendo l’acqua potabile.
Biologicamente, date le particolari condizioni ambientali, favorevoli alla vita acquatica, i fontanili costituiscono un ecosistema unico, in cui vivono insetti, crostacei, molluschi, uccelli e piante tipiche.
Oggi essi costituiscono il ricordo di quella che doveva essere la biodiversità della pianura padana originaria.
Per poter vivere, i fontanili necessitano però di interventi di manutenzione periodica, mediante la rimozione di materiali terrari e detriti vegetali, che un tempo venivano effettuati regolarmente... Il loro abbandono trasforma l’ambiente dapprima in acquitrino e poi genera la scomparsa completa dell’acqua.
Nel nostro territorio comunale, vicino alla Scuola, abbiamo individuato un fontanile, che pur giudicato di particolare pregio dalla pubblicazione della provincia “I fontanili del Novarese”, non è in buone condizioni di funzionalità ecologica e fruibilità pubblica. Si tratta del Cavo Borromeo, esso ha dimensioni notevoli, ha una bella massicciata in pietra lungo i margini della testa e dell’asta. Abbiamo deciso che poteva essere, anche per la sua localizzazione, un ottimo sito per realizzare un laboratorio a cielo aperto di studio permanente. Purtroppo risultava difficile l’accesso a causa della fitta vegetazione infestante. Ottenuto il permesso del proprietario del campo, e grazie agli operatori dell’AIB, che sono intervenuti con adeguati mezzi a ripulire dai rovi, la testa è finalmente raggiungibile.
E’ stato emozionante assistere al riaffiorare dell’acqua pulitissima, dopo il lavoro di spurgo delle polle interrate. (video)
Ora il progetto può proseguire e entrare nel vivo dell’osservazione diretta. Anche i ragazzi del Consiglio comunale hanno abbracciato il progetto di studio e valorizzazione del fontanile, di un ambiente che può definirsi a metà tra natura e cultura. L’idea del progetto è quella di conservare il ricordo del lavoro di persone che nel passato hanno reso abitabile l’area e nel contempo di riconoscere e far conoscere animali e vegetali che vivono in un habitat unico, che costituisce un corridoio verde per la fauna, che qui si sposta in tranquillità, grazie alla vegetazione tipica presente sulle rive.





















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